Rendere la città più vivibile, sicura e accogliente anche nelle giornate più calde: è questa la sfida che Roma Capitale ha deciso di affrontare con strumenti innovativi di adattamento climatico. Tra questi, l’“Atlante delle pavimentazioni che riducono il surriscaldamento estivo nelle aree urbane”, presentato il 9 ottobre al MAXXI con il contributo scientifico della Sapienza Università di Roma, rappresenta un passo concreto verso una Capitale più resiliente.
Il documento si inserisce nel percorso avviato con la Strategia di adattamento climatico di Roma Capitale che individua tra le priorità la riduzione delle isole di calore urbane e il miglioramento del comfort negli spazi pubblici. Uno degli aspetti più rilevanti per affrontare il surriscaldamento riguarda proprio le superfici su cui camminiamo ogni giorno che, in base ai materiali utilizzati, possono contribuire ad accumulare calore e innalzare le temperature, oppure favorire superfici più fresche e vivibili. Colore, composizione, permeabilità e capacità di riflettere la radiazione solare sono fattori che incidono direttamente sul comfort delle persone, soprattutto nelle giornate torride, influenzando la fruibilità di piazze, marciapiedi e strade. Per questo Roma Capitale ha scelto di realizzare un Atlante dedicato alle pavimentazioni, come strumento tecnico per orientare le scelte progettuali e gli interventi di riqualificazione in chiave climatica.
L’Atlante realizzato da Roma Capitale consente di avere a disposizione riferimenti utili per orientare in modo mirato gli interventi di manutenzione e rigenerazione e ridurre l’impatto del caldo percepito dai cittadini. Il documento raccoglie schede tecniche che presentano dati prestazionali, riferimenti ai Criteri Ambientali Minimi (CAM), esempi di applicazione e valutazioni sul comportamento dei materiali rispetto al calore. Sono schede pratiche, pensate per progettisti, stazioni appaltanti e imprese, con l’obiettivo di garantire il miglior comfort microclimatico possibile. La particolarità è che oggi, grazie a indicatori come l’indice di riflessione solare (SRI) e a strumenti di simulazione, è possibile stimare l’effetto delle diverse pavimentazioni sul benessere delle persone e integrare questi dati nei progetti di riqualificazione urbana. L’Atlante diventa così un riferimento tecnico per orientare gare, capitolati e scelte progettuali, promuovendo soluzioni più sostenibili ed efficaci. L’Atlante non è un punto di arrivo, ma uno strumento dinamico destinato ad aggiornarsi nel tempo con nuove schede, materiali e soluzioni. Apre inoltre un confronto con imprese, ordini professionali, università e cittadini per favorire l’innovazione e diffondere l’attenzione all’adattamento climatico negli interventi pubblici e privati.
Per l’assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini: “L’Atlante è uno strumento concreto per trasformare il modo in cui progettiamo e viviamo gli spazi pubblici. Le pavimentazioni non sono solo un dettaglio tecnico: fanno la differenza tra superfici roventi e piazze accoglienti. Questo approccio è già visibile nei cantieri del Giubileo e negli interventi da Piazza Pia a Piazza San Giovanni, dal Planetario e giardini di Dogali fino a piazzale di Porta Pia e ai nuovi marciapiedi di Viale Mazzini, dove la sostituzione dell’asfalto, la messa a dimora di alberi, l’ombreggiamento e la scelta dei materiali contribuiscono a ridurre il caldo percepito. L’Atlante si affianca alle Linee guida dei lavori pubblici per garantire che questi criteri diventino patrimonio comune in tutti i futuri interventi”. Per il responsabile dell’Ufficio Clima Edoardo Zanchini: “L’Atlante delle pavimentazioni è un passo fondamentale perché così Roma, insieme alle Linee guida dei lavori pubblici, dispone di un repertorio tecnico che mette a sistema conoscenze scientifiche, criteri ambientali minimi e casi concreti di applicazione. È uno strumento che nasce dalla collaborazione tra Roma Capitale, la Sapienza e si arricchisce anche del contributo dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, e che consentirà a uffici, Municipi e imprese di scegliere in modo trasparente e misurabile i materiali più adatti per ridurre il caldo urbano. Le schede raccolgono dati prestazionali, esempi reali e strumenti di simulazione che permettono di valutare l’effetto delle diverse soluzioni sul benessere delle persone. Così possiamo trasformare la ricerca in pratiche di cantiere e orientare tutte le future riqualificazioni della città verso criteri di sostenibilità, resilienza e qualità dello spazio pubblico”.